Che lui Pollock non lo capisce. Vediamo qualche quadro insieme, nel peregrinare tra i musei, negli anni. Niente. Allora ci guardiamo il film. Niente, lo capisce ancora meno. Allora cedo. Vabbè, vorrà dire che l'ingegnere c'ha i suoi limiti...
Mostravo un libretto di arte moderna alle bimbe, da piccine. Pollock le incuriosiva. Allora sul web a cercare le fotografie meravigliose che lo ritraggono all'opera, barattolo di vernice in mano, pennello nell'altra e sigaretta pendula appoggiata sul labbro inferiore; ed io mi infervoravo. Sergio grugniva, anche dall'altra stanza.
Poi una domenica di qualche settimana fa...
"Mamma oggi facciamo un quadro."
"No mamma, io dipingo con le mani."
"No, come gli artisti"
Fatta. Cosa vuoi, tarparle le ali della fantasia? No? Dunque, faremo un bel bagno alla fine, a te e alla cucina...
Comunque... l'attacco d'arte giunge al termine. Prima di consegnarmelo prende il pennello, lo intinge in un rosso acceso che di più non si può e schizza sulla carta."Adesso è perfetto" dice.
Metto ad asciugare accanto al radiatore e chiudo nel cassetto dei disegni, come sempre.
Oggi mi ricapita tra le mani e penso a mio marito che una volta, molti anni fa, mi ha detto che (secondo lui) Pollock non ha avuto nemmeno l'intuizione della tecnica, che è una fase dell'infanzia: che tutti i bambini ci arrivano, proprio lì, da sempre.
Sarà un ingegnere, ma guardo il foglio di Camilla e sorrido. Non penso che mio marito abbia ragione... Ma sorrido!!!
Dunque il risultato: Milla (quello con la macchia rossa) e a seguire... ovviamente Pollock.
http://www.vanityfair.it/show/extra/2011/01/07/covacich_arte_spiegata_a_tuo_marito
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