mercoledì 16 gennaio 2013

Il silenzio che viene alla fine

Ci sono incontri, a volte, inaspettati. Scoperte (e riscoperte) che sono meraviglia, in cui ti imbatti per caso, come se avessi trascorso anni a prepararti, fermo, in attesa.

Capita con le persone, certe persone.

Capita con i libri, certi libri.
Cercavo Mariolina Venezia: "Mille anni che sto qui", che andava riletto proprio in questi giorni di inquietudine. Ho scovato solo "Da dove viene il vento", che ho già letto e voglio abbracciare di nuovo, ma deve rimanere a macerare sul fondo della pila, ancora per qualche alba.
Curiosavo, un po' delusa. Poi leggo un titolo: "Il silenzio che viene alla fine" di Deborah Gambetta. La copertina non mi piace. Lo apro a caso. Leggo. Chiudo. Apro di nuovo e di nuovo.
Non è possibile. Non delude.
Lo prendo.
Lo leggo vorace. Una lettura da predatore. Una lettura ingorda, di cibo da ingollare, da ficcare in bocca con le mani- entrambe, in contemporanea.
Sono a pagina 127 di 220 e devo chiudere. Luce spenta.
Nevica fuori. Un silenzio di faville bianche. Bisogna dormire, bisogna proprio...
Non so cosa leggerò domani.
Ma non voglio che sia un finale a virare il mio sentire. Le rileggerò ancora queste pagine, con la pace di chi, la meraviglia, l'ha già vissuta e ne segnerò le frasi che vorrei aver scritto io, che vorrei aver sentito.
Sono felice. Quando trovo chi scrive con le cicatrici dischiuse. Mi fa sentire meno inquieta.

1 commento:

Vuoi lasciarmi il tuo pensiero? Grazie!!!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...