lunedì 10 febbraio 2014

Muschi, frutti e lago, ma da lontano

Una passeggiata, a braccetto con lo spiraglio di sole pomeridiano. Un'uscita a piedi, tra "donne", vicine a casa, in un posto che mi riempie il cuore, ad ogni ritorno.

E' un luogo dell'essere. Di contemplazione e silenzio.
Dove anche le mie rane restano zitte, labbra spalancate, per una spolverata di secondi...
E' un luogo del ricordo, del ritorno. Che è sempre un guardarsi indietro o dentro -e per me è equivalente.
E' un luogo dell'ascolto di sé, di contemplazione di quel mondo, là fuori, che urla e combatte, ma da così lontano che, non si percepisce nemmeno l'eco.

Amo il percorso fangoso, breve, umido. Tinto di muschi e pozzanghere, e pigne e foglie sempreverdi.
Amo i muri con le scritte dell'amore.
Amo i boschetti che chiudono gli spiragli sul panorama.
Amo fermarmi in un punto preciso, da cui si scorge casa mia, laggiù,in fondo, nemmeno così lontana.
Amo cercare con gli occhi il mio cane, in giardino, ma non lo chiamo, non capirebbe...
Amo raccogliere ciottoli e aghi di pino e semi secchi e pizzicare la resina che piange.

Arrivo sempre alla cascinetta che si lancia sul lago, adagiata tra ulivi e
discese sinuose di erba chiara, ma pronta a spiccare un salto.
Oltrepasso il muricciolo a secco. E ne apprezzo gli spiragli - tra le  pietre.
Ogni volta.

E assaggio il degrado che la distrugge, ogni giorno un po'.
E mi sento come la casupola, ogni volta. Ferma a guardare il lago, colma dei miei pensieri di ieri e domani. Con il tempo che inesorabile segna le mie pietre. Le scava, le leviga. Ed evidenza il suo trascorrere, tra legni infradiciati, coppi pencolanti e rughe.

Così come deve essere.

Poi le rane trovano un bastone, raccolgono un fiore, ridono forte e infrangono silenzioricordipensieri.
Io sorrido.
"Non staccate le olive dagli alberiiii!!!!"
Mi ritrovo ad urlare in quel silenzio prezioso.

"Troppo tardi mami... Già prese due!"

E butto la malinconia dietro le spalle, saluto la mia cascinetta e riparto per nuovi prati, al seguito delle mie ragazze, che crescono, ma saltano sempre come rane, da una foglia di ninfea all'altra...







 











 


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