

Sì perché Sergio ha CD e fumetti. I libri sono miei (ad eccezione di un paio di S. King, un Harry Potter e una coppia di Asimov, il primo di Hornby...) sono la mia età evolutiva.
Li raccolgo da anni lontani, anni di capelli chiari, lisci e frangetta sopra gli occhi. Regali, furti, acquisti.
Ho i libri della prozia: ceduti alla bimba vorace che li divorava come panini al cioccolato.

Ho i libri di mio padre, dove ho imparato che leggere era un modo per evadere, forse un po' in solitaria, ma reale. Leggevo W. Smith anziché vedere cartoni animati... O Slaughter e le sue storie di medici. Ed esploravo l'Africa o lavoravo in corsia, a dodici anni.
Ora li tengo esposti, con una punta d'orgoglio ed una di vergogna, pronta a giustificarne la presenza, all'ospite curioso che fruga nella mia biblioteca.


Sorrido, penso a Marco Gelmetti e Filippo Brianti, scrittori veri, ma loro ancora non lo sanno... Gelmo finirebbe accanto Ghilarducci: "Un atto d'amore" penso che si sentirebbe a suo agio accanto a quel testo di passione e tenerezze, amore che è rogo e lacrime dolciastre, amore reale ma impossibile, continuo, forte, ma destinato a soccombere alla realtà.


Ora mi domando, se mai scrivessi qualcosa anch'io che possa finire tra la carta stampata (sono ferma a pagina dodici. S'intitola l'ombra davanti e non so se diventerà mai altro...), mi intrufolerei tra due libri che sono in attesa di lettura: Pye (Oggetti da Berlino) e Ravera (Né giovani né vecchi) e di certo questo è un segno, di cosa, lo devo scoprire.
Ritrovo testi che forse abbiamo letto solo io e la mamma dell'autore, che ho amato perché perfetti-in-quel-momento-in-quel-luogo...
Libri dentro cui ho pianto, per una pagina, una riga, una parola che era necessaria lì, proprio così.
Continuo a svuotare scatole: libri di giardinaggio, di pasta di sale, di ricamo, di fai-da-te. L'enciclopedia del cucito di fine '70: una gioia per i miei occhi.
L'enciclopedia medica anni '80... magari questa la vendo, ma era un regalo di nonna, come si fa?
L'arte della pesca (di mio padre puah, puah) e dello sci (sempre di mio padre, puah di nuovo)... Testi in lingua inglese, guide turistiche, monografie.
Quali terrei con me?
Non posso scegliere, non oggi. Oggi il primo libro che sceglierei fuor di dubbio, non è uscito fuori: l'amore ai tempi del colera. Avrei voluto rileggerlo, ancora e ancora e ancora.
Ma preferisce rimanere al buio.
Vorrà dire che non è tempo, perché i libri lo sanno, quando si è pronti...
n.b. Prometto una foto della mia piccola adorata biblioteca quando sarà conclusa la fase collocamento, ora torno a spolverare...
Ogni tanto sogno di rinchiudermi in una mia stanza con tutti i miei libri (e i pochi fumetti e i pochissimi CD) per assaporarne il sapore che hanno e rivivere le emozioni che ho provato leggendoli. E ogni tanto lo faccio. Hai ragione: non siamo noi a scegliere i libri, ma loro a scegliere noi...
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