martedì 5 ottobre 2021

Quando le montagne cantano

 

Quando le montagne cantano, Nguyen Phan Que Mai, traduzione Francesca Toticchi, casa editrice Nord 2021

NO SPOILER



Avete mai visto un sacco di mele, quando lentamente s’inclina e i globi iniziano a sgusciar fuori uno dopo l'altro inesorabilmente ed a un cadere a terra con tonfi sordi. Ecco, è così che il dolore viene a galla tra le pagine di questo romanzo: con frutti rossi e gonfi, sugosi che ti rovinano tra i piedi spaccandosi, uno dopo l'altro in una sequenza continua e casuale: si ammaccano e vanno in frantumi e sono vite e sono cuori e sono sogni.


Quando le montagne cantano
è un dipinto ad acquerello, un tocco delicato, curato; raffigurazioni umane si mescolano a paesaggi ora abbozzati ora evidenziati da dettagli nitidi tra tinte pastello e brume.

È la storia del Vietnam, quella che viene descritta attraverso lo snodarsi delle vite dei protagonisti. Una saga familiare che prendi il via, come un albero genealogico, dagli avi della nonna, voce letteralmente narrante alla sua piccola nipote, la protagonista.

Le due donne si tengono per mano lungo tutto il libro che è un lento incedere nel domani (per entrarvi e conoscere) ed un altrettanto costante regredire in ciò che fu (per sapere e ricordare). In equilibrio si sostengono: volteggiando sulla bicicletta, oppure all'interno di un bunker tra gli scoppi delle bombe o ancora in salita su un pendio scosceso a cercare rifugio o tra le gli arbusti odorosi di giardini fioriti o tra le pagine di un romanzo americano o tra corpi a brandelli e macerie. E’ un viaggio tra città e foreste e paesi. L’incontro con gente semplice che insegna l’affetto a proverbi e grandi maestri che leggono romanzi occidentali e parlano lingue dell’Europa. Fratelli, sorelle, figli, padri: famiglia.

La storia del Vietnam viene narrata per quello che è stata veramente: il continuo passaggio da un usurpatore all'altro, ora erano i giapponesi a mietere vittime ora gli americani che cercavano di imporsi, o i cinesi; il giardino paradisiaco del Vietnam è stato così conteso da uscirne diviso persino a se stesso. I suoi stessi figli divengono nemici: dal sud  i filoamericani in battaglia contro i compatrioti comunisti del Nord, in una guerra di odio contro chi si ama, chi ci ha generato.

La vicenda delle due figure femminili si snoda ferma e colma d’inciampi com’è la vita, attraverso varie generazioni legate da morti, dolori, soprusi, ma anche da un’immensa voglia di vivere e bisogno di rivalsa. I giorni toccano la guerra ora in punta di dita ora infilando le mani nel putrido, ma le donne si sorreggono, rimanendo in perfetto equilibrio durante tutta l’elegantissima danza macabra.

 

“Un boccone condiviso quando si è affamati equivale a un piatto colmo quando c’è abbondanza.” Pag. 24

“Le foglie sane aiutano quelle strappate. “ Pag. 24

#ilibridihollyeponyo


Nessun commento:

Posta un commento

Vuoi lasciarmi il tuo pensiero? Grazie!!!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...