"Mamma, quest'anno, a Carnevale, io non mi travesto: è una festa che non mi piace!"
Il mio primo pensiero è stato: "Niente lavori forzati, quest'anno..." ed ho sospirato con evidente sollievo.
La colpa è mia, lo so: immancabilmente, ogni anno, si arriva a due giorni dal fatidico martedì grasso e si comincia... Quando va bene ci si cimenta in una reinterpretazione dell'abito dell'anno precedente, altre volte, si deve creare e in due giorni non è sempre facile. Lo scorso anno, per esempio, Camilla s'è inventata che voleva essere Yuki, la compagna di viaggio di Capitan Harlock. Vuoi dirle di no? Hai mai sognato tu, di essere Yuki, una volta nella vita? Io sìììììì. Dunque, Yuki fu...
Quest'anno l'idea geniale viene a me:
"Ma facciamo una cosa diversa: il costume ce lo creiamo noi, completamente ricicloso? eh?"
Figurati se dicono di no.
Passiamo. così, ore a dipingere tutti e quatto, mezzi stravaccati sul tavolo, un vero lavoro di squadra, un mal di schiena...
Nulla da descrivere nei dettagli : il costume era un bel pezzo di cartone tre strati, elastico nero per fissarlo dietro le spalle.
Acrilici, smalti e brillantini.
Un cerchietto, filo di ferro e la paglietta abrasiva (quella per i piatti) a creare le antennine.
Infine, dettaglio elegante: uno scettro meraviglioso, realizzato con un legnetto rivestito di fiori e sì, qui mi sono concessa la buona vecchia carta crespa...
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