sabato 23 febbraio 2013

Una decina di secondi

Capita, a volte, assai raramente, per la verità, di attenderne l'arrivo.
Oggi, per esempio. A letto per una febbriciattola tediosa.

Dapprima colgo il mugulare del cane del vicino, poi il paf paf paf degli stivali in corsa, tra pozzanghere e cumuli di neve ghiaccia. Mi scopro a sorridere, nella penombra della mia camera, ad occhi chiusi, che, spesso, la vista non serve. Giungono alle scale ed il rumore,  reiterato, si fa sordo, rimbomba sulla pietra tondo, concluso. Sempre cadenzato.
Manine sulla maniglia che si abbassa e cigola sommessa. Ridolini e sussurri. Risate soffocate. Entrano. Inciampano. Si ammoniscono a vicenda con sonori "Shhh".
Strisciare di suole sulle piastrelle, di giacche sulla parete.

Sorrido.

Sono una manciata di secondi, ma sono felice.

Completamente, felice.

Arrivano sulla soglia della camera e si scaraventano sul letto con un enorme "BUUU", con giubbini e stivali e sciarpe e berretti e guance arrossate e manine gelide.
"Ti abbiamo spaventato, mamma?"
"Sono terrorizzata! Non vedete come tremo?"

E me le stringo, prima che l'incantesimo si spezzi.

venerdì 22 febbraio 2013

Sterlin bar - Caffetteria, pasticceria, in Piamborno (BS)

Q
Questo piccolo ambiente pasticcera è stato annesso, nel 2009, ad un bar esistente. La cliente cercava un localino di forte carattere, ma dai toni zuccherosi, nel quale fosse evidente il distacco dal preesistente bar. 
Si è creato un passaggio, tra i due ambienti, mediante un portale sagomato, quasi un accesso ad un mondo fiabesco. I toni del panna e del ciclamino, laccature opache e pantografate, specchi anticati, stampe retrò, lampade tiffany, mensole in ferro battuto... 

Ogni dettaglio è stato vagliato attentamente, con la stretta collaborazione della cliente fantasiosa e creativa, dotata di estremo buon gusto. Una nota che esula dal progetto, la pasticceria è ottima, le colazioni indimenticabili.
Altre foto su:
https://picasaweb.google.com/109077051206610359138/SterlinBarCaffetteriaPasticceriaInPiambornoBS

This small confectionery has been added in 2009 to an old bar. The customer was looking for a little place with a strong character, but sugary tones, completely different from the existing bar.
I created a transition between the two environments, through a curved portal, an entrance to a fairy-tale world. The tones of cream and cyclamen, matt lacquers and etched, antique mirrors, prints, retro, tiffany lamps, shelves wrought iron ... Every detail has been carefully examined, in close collaboration with the client's imaginative and creative. The pastry shop is great, the breakfast unforgettable.
More pictures on https://picasaweb.google.com/109077051206610359138/SterlinBarCaffetteriaPasticceriaInPiambornoBS

giovedì 21 febbraio 2013

Biscotti al cioccolato

Non mi fanno impazzire... Ma le bimbe li adorano. Io li inzuppo: nel latte ci stanno bene. Loro li rubano come ciliegie. E oggi che c'è neve in fitti coriandoli, sono perfetti per la merenda.

INGREDIENTI:
250 gr farina bianca
90 gr burro
110 gr zucchero
30 gr cioccolato fondente
20 gr cacao amaro in polvere
una bustina di lievito
1 uovo
Cioccolato al latte per decorare
Confettini di z

PREPARAZIONE
Lavorare energicamente il burro con lo zucchero fino a creare una spuma soffice, incorporare poi l'uovo, il cacao e il cioccolato sciolto a bagnomaria. Setacciare la farina con il lievito ed aggiungerla al composto.
Impastare velocemente, fino ad ottenere un composto morbido. Sporca il piano di lavoro ed il mattarello con un velo di cacao amaro affinché l'impasto non attacchi (non uso la farina perché lascia tracce biancastre) e stendere la pasta dello spessore di mezzo cm.
Tagliare  con le formine a cuore i biscotti, da posizionare direttamente sulla carta da forno, ben distanziati tra loro, per garantire la lievitazione.
Cuocere in forno statico, già caldo, a 180° per 10 minuti. Lasciare raffreddare.
Aggiungere una goccia di cioccolato al latte, sciolto a bagnomaria, sopra un'estremità e intingerla nella decorazione che preferite (granella di nocciola, codette, confettini di zucchero...).




Chocolate cookies
INGREDIENTS:
250 gr white flour
90 gr butter
110 gr sugar
30 gr dark chocolate
20 gr unsweetened cocoa powder
a packet of yeast
1 egg

Beat the butter and the sugar together until frothy; then incorporate the egg, cocoa powder and melted chocolate and continue beating. Sift flour with baking powder and add to mixture. Mix quickly, until the dough is smooth. Sprinkle the work surface and rolling pin with cocoa powder to the dough does not stick (do not use flour because it leaves traces whitish) and roll out the dough to the thickness of half a centimeter.
Cut with cookie cutters at heart and  place them directly on the parchment paper. Bake in a static oven, preheated to 180 ° for 10 minutes. Allow to cool. Add a drop of milk melted chocolate over the edge and dip it in your decoration  (chopped hazelnuts, sprinkles sugar...).





martedì 19 febbraio 2013

Il mio letargo

http://filippobrianti.wordpress.com/2013/02/12/voglio-andare-in-letargo/

Sono stanca, oggi.
Stanca di pretese, di qualunquismi. Stanca di sorridere. Stanca di tenere duro, stanca di farcela ogni volta. Stanca di mettercela tutta. Stanca di arrivare comunque alla fine.
Stanca di pancia a terra.
Stanca di guardare in faccia.
Stanca di accettare, di rispondere.
Stanca di arrivare puntuale.
Stanca di ascoltare, di annuire.

Ho voglia di non tagliare il traguardo. Ho voglia di fermarmi. A metà, magari. O appena dopo l'inizio.
Ho voglia di accontentarmi, anche così.
Ho voglia che conti l'impegno, qualche volta, più del risultato...
Ho voglia di essere, non di fare.
Ho voglia di riposarmi prima di arrivare allo stremo. E di non pensare sia sbagliato.

Ho voglia di coperta di lana sferruzzata dalla nonna.
Di un germoglio di pruno.
Di una carezza sulla guancia - destra.
Di sonno.
Di una primula gialla.
Di un infuso arancia e cannella.
Di un paio di ciottoli da far girellare sul palmo.
Di silenzio.
Di profumo di resina.
Di un abbraccio piccolino.
Di piedi scalzi nella neve.
Di una fetta di pane caldo.
Di vento tra le fronde dei cedri.
Di cioccolato fondente.
Di riguardare Arietty.
Di rondini a stormi.
Di una gonna a fiori e scarpe verdi.
Di una zolletta di zucchero.
Di chiudere la porta.
Di un niente, che è tutto.
Di scrivere.



venerdì 15 febbraio 2013

How to recycle a tea bag

Volevo riciclare delle bustine da tè. Chiaro che il compostaggio esiste già... Cercavo un riuso più... simbolico. Come il voler rendere icona...

Tè e tisane sono fondamentali nella mia vita e sono una delle (rarissime) passioni che coltivo con mio marito.
Dunque, da qui l'idea di sottolineare un particolare, seppur minimo che ci accomuna. Ci sono anche:

  • Pulp Fiction, 
  • un paio di altri films, 
  • Miyazaki e lo Studio Ghibli (tranne La città incantata... che non ce la faccio proprio...)
  • Hornby (ma il primo), 
  • Leo Ortolani (solo il libro, che io e i fumetti non andiamo d'accordo)
  • le melanzane alla parmigiana, 
  • Londra, 
  • le vacanze in località defilate e 
  • le nostre figlie naturalmente.
Ma davvero poco altro!!!

Ecco dunque cosa ho utilizzato:
  1. N° 8 bustine da tè usate e lasciate asciugare (sole o termosifone) 
  2. Una tavola di legno rinvenuta sulla spiaggia (Lido degli estensi, Novembre 2012)
  3. Un nastro rosa per appendere la tavola
  4. Un quotidiano 
  5. vecchi bottoni
  6. una fotografia dell'uomo in questione
  7. un ritaglio di cartoncino nero
  8. Un ritaglio di similpelle beige (o altra stoffa)
  9. Colla vinilica
Ritagliare le letterine per comporre la frase desiderata e, con la colla vinilica spalmata sul retro, farle aderire bene alla bustina. Spennellare un poco di colla anche sulla superficie superiore, per renderle più lucide. Posizionare le bustine sulla tavola, studiarne gli spazi, incollarl.

Depositare anche i bottoni, una volta soddisfatti dell'effetto procedere all'incollaggio.

Le fessure già presenti nella tavola mi hanno aiutato per il fissaggio del nastrino, altrimenti avrei dovuto forarla.

Ritagliare due cuoricini dalla similpelle  beige, uno più piccolo, a decorare il fondo della fotografia, l'altro per fissarla alla tavola di legno.
Incollare la fotografia e ritagliare da un cartoncino, colore in contrasto, la freccia, da fissare, sempre sulla tavola e sulla fotografia stessa, con la colla vinilica.



Appendere sulla parete di fronte al letto.
Guardare la faccia del marito.


I dreamed of recycling of tea bags. Clear that composting already exists, but I was looking for a reuse more... symbolic.

I love tea and herbal teas and this passion is one of the few that my husband and I have in common.
  There are also:

  • Pulp Fiction,
  • a couple of other films,
  • Miyazaki and Studio Ghibli ( except Spirited Away: for my heart  is too grueling)
  • Hornby (but onset)
  • Leo Ortolani (only the book, I hate comics)
  • parmigiana (with eggplant),
  • London,
  • spend the holidays in places rarely visited by people
  • our daughters of course.

But not much else!

WHAT YOU NEED:


  • 8 used dry tea bags 
  • a plank of wood (found on the beach )
  • a pink ribbon for hanging the board
  • a newspaper
  • old buttons
  • a picture of the man in question
  • a piece of black paper
  • a piece of fabric beige (or other material)
  • glue

Cut out the letters to compose the phrase you want.  Paste letters with glue. Apply some glue above, to make them more shiny. Place the bags on the axis to study spaces, paste.
Deposit  buttons, once satisfied go on with bonding.
The cracks  in the table have helped me for fixing the ribbon.

Cut two hearts from beige leather, a smaller one, to decorate the bottom of the photograph, the other to secure it to the wooden board.
Paste the photograph. Crop from a cardboard (contrasting color)  the arrow and paste on the axis and on the photograph, with glue.
Hang on the wall opposite the bed and look at the face of your husband!


PUERTORICO - Locale serale, sala da ballo, in Costa Volpino (BG)


Questo locale è stato uno dei progetti più divertenti che ho realizzato. Un ambiente, caraibico, ricco di citazioni ed evocazioni ma anche di immagini ed oggetti propri del mondo latino. 

L'idea di trasformare un vero e proprio capannone in un ambiente che possa catapultare dall'altra parte del mondo, avrebbe intrigato qualunque progettista. Ne è scaturita una progettazione immediata, facile, quasi allegra,  un cantiere, però, un po' complesso e davvero intenso con tempi serrati. 
Non amo in modo particolare la musica latino-americana, non ballo mai... A parte un decennio fa, in qualche locale underground londinese, col marito pazzo per il britt pop, oppure in salotto con le piccole, che ogni scusa è buona per scatenarsi...
Ho scelto l'abete, da lasciare spesso grezzo, con tinte in contrasto: ora biondo miele, ora caffè. Bamboo, ove possibile e cannucciati. Tessuti leggeri, panneggi morbidi. Immagini come finestre su spiagge lontane. Colori caldi, solari,  e foglie di un verde tropicale a fare capolino qua e là.  Boiserie, gazebo e pergolati, persino una barca a remi, dimenticata in un angolo romantico. Una teoria di panche bifacciali, in similpelle rossa e legni mori a guardar l'oceano dalle finestre o la pista da ballo. Locale inaugurato in Giugno 2011, sempre se non erro, chiuso  già da qualche mese, purtroppo... 
Altre fotografie su: https://picasaweb.google.com/109077051206610359138/PUERTORICOSalaDaBalloLocaleSeraleInCostaVolpinoBG
This place was one of the most fun projects I've done. A Caribbean bar, rich in evocations of images and objects of the Latin world. Design easier, thanks to the agreement with the client, a construction complex and very intense. I do not like Latin music, not dance ever ... Apart from a decade ago, in a ballroom in London, with my husband who loved britt pop, or every day, in the living room with the girls, any excuse to go wild ... The idea of ​​turning a shed into a environment that could catapult the other side of the world, would intrigued any designer. I chose the fir wood often crude, with shades in contrast, sometimesw honey-blonde, sometimes coffee. 
Bamboo, where possible. Lightweight fabrics, drapery soft. Warm colors, solar, and small tropical plants peeping out here and there. Wall panels, gazebos and pergolas, even a boat, forgtten in a romantic corner. Local inaugurated in June 2011, I believe, but already closed, unfortunately... More pictures on:
https://picasaweb.google.com/109077051206610359138/PUERTORICOSalaDaBalloLocaleSeraleInCostaVolpinoBG

mercoledì 13 febbraio 2013

Neve


Ero già pronta, io. Col cappello di paglia, rastrello, annaffiatoio. Sacchetto di semi infilato in tasca. E il cane tra i piedi a scodinzolare.

Invece no.

Ancora un po' di letargo, che la bella stagione è lunga e merita riposo. Allora, neve di nuovo ad addormentare le prime margherite curiose. A ghiacciare il becco dei fringuelli, le zampine ai passeri. Neve. Ad imbiancare capelli appiccicati alla fronte. Canuti anzitempo. Ma ridenti. Sdraiati a terra, a dimenare le braccia: angeli boccheggianti, bianchi di ali e di riso.


Neve a risvegliare meraviglia e bimbe golose. Neve da giocare. 




Neve da mangiare.
Mi rimetto alla finestra ad aspettare. Amo le attese.
Sarò pronta, ma al momento giusto. 
Di nuovo alla tastiera, dunque, a scrivere, progettare. In cucina, ad infornare. Che l'attesa non trascorra mai inoperosa. Un po' formica, almeno d'inverno, che per fare da cicala ci sarà tempo.

Frittelle: Castagnole

Odio il carnevale. Le maschere con buchi per gli occhi. Gli scherzi.
Amo i travestimenti. E le frittelle. E le mie figlie, che adorano questa festa più di molte altre. Hanno una cesta colma di abiti improbabili e trascorrono un intero anno ad agghindarsi per organizzare sfilate in soggiorno. Ma il martedì grasso se ne escono fuori, vestite di tutto punto, felici come mai prima. Dunque alla fine, il carnevale, un pochetto, piace anche a me...
Quest'anno ho provato le castagnole. In casa le hanno gradite. Sparite in un nulla.  Ecco la mia ricetta, modificata a partire da quella proposta su "Guida Cucina" di febbraio 2012.

INGREDIENTI:
450 gr farina bianca
3 uova
150 gr zucchero
80 gr burro fuso
un'arancia (scorza e un cucchiaio di succo) - o due cucchiai di latte
mezza bustina di lievito

PREPARAZIONE
Far fondere il burro a fuoco basso. Grattugiare la scorza dell'arancia. Setacciare la farina con il lievito, impastare con le uova, aggiungere il burro fuso, lo zucchero, la scorza d'arancia ed un cucchiaio di succo (qualora non si voglia il sapore dell'arancia, preferire due cucchiai di latte). Lavorare in fretta l'impasto


e formare tante piccole palline, della dimensione di una piccola noce.









Friggere in olio (meglio di semi di arachidi) ben caldo.
  Scolare, lasciar gocciolare l'olio in eccesso
e spolverizzare con zucchero a velo.













INGREDIENTS
450 gr white flour
3 eggs
150 gr sugar
80 g butter, melted
orange (zest and a tablespoon of juice) - or two tablespoons of milk
half a bag of yeast

Melt the butter and grate the orange rind. Sift flour with baking powder, mix with eggs, melted butter, sugar, orange zest and a tablespoon of orange juice (if you do not want the flavor of orange, add two tablespoons of milk). Work the dough quickly. Form small balls,  size of a small walnut. Fry in hot peanut oil. Drain and sprinkle with powdered sugar.


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