Lo rileggi e ti trovi a ritenere leziosi, certi passaggi. Edulcorati altri. In un punto ti sei fermata e hai pensato: "stucchevole". Quanto si cambia?
Io a rigirarmi in bocca parole di Baricco che non vanno giù? Come sassi al posto di caramelle. Si cambia davvero.
Non mi lascia più attonita il mantello viola che svolazza tra le dune.
Plasson che dipinge mare col mare rimane arte. Pura.
Ma lascio il libro in sospeso, sull'asciugamano, senza malinconia, alcuna, spesso.
Perché c'è Holly che scappa e corre veloce: naso e orecchi nel vento.
C'è da controllare una buca, ma quanto l'avete fatta profondo? Avete trovato l'acqua sul fondo?
Marito assapora brioche e zanzara gigante in agguato (tempia destra). |
C'è da camminare scalzi tra gli spruzzi, dove l'acqua è placida e di ghiaccio. Da far rotolare un tronco in acqua, da spiare barchette lontane, da passeggiare sul molo, da fotografare il riposo del marito (finalmente), da costruire castelli che paiono torte, da cercar conchiglie e lanciare tronchetti smussati.
Da pensare a "Mr Gwyn" o a "Tre volte all'alba". Cresce anche Baricco, per certi versi...
Da rimanere soli ad ascoltarlo 'sto mare che non sta mai zitto, peggio di Giulia.
Da colmarsi gli occhi di onde e risacca.
Da tornare a leggere ancora un po' e richiudere le parole dentro o fuori.
Da pensare a cosa rileggerò domani. Sarà "City". No, di quello ho ricordi vaghi... Sarà "Questa storia" e poi si vedrà...
Autoscatto |
Da ingoiarselo un po', questo mare, di sale secco e gabbiani a strida.
Lancio di legnetti |
Da sorridere sazi di vita... "Che sia troppo tardi, madame"...
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