La disfida
mancata, Luca Tempini, Marco Serra Tarantola Editore, 2023
“La disfida mancata” è, in breve, il biglietto per un viaggio nel tempo.
Francesco Acciaiuoli, il
protagonista, è il nostro viator, un giovane Virgilio, che ci immerge nel Rinascimento, ora amico pronto a svelare passioni
e tristezze, ora maestro d’arte e politica.
Francesco è un aristocratico
fiorentino che ottiene un ruolo di spicco nella corte delle meraviglie, quella
di Lorenzo il Magnifico; grazie alla sua occupazione e alle competenze, ci
porterà con lui nei luoghi dove il ‘500 è divenuto epoca d’oro, oltre a Firenze,
la Roma dei Papi, dei fasti e degli intrighi, la Milano del Moro e del potere...
Seguendo le orme di Acciaiuoli, passeggiamo tra i quartieri e
le misere case della Firenze e Roma cinquecentesche, nei palazzi e nelle ville e
castelli e regge…
Luca Tempini ci regala il
ritratto di un uomo (e di un’epoca al contempo bigotta e libertina) con quella
maestria che è frutto di accurate ricerche e approfondita documentazione, descrivendo
i fatti ma anche l’arte e la politica con una modalità storicamente
ineccepibile, concedendosi anche narrazioni di beghe, amori, miserie e pettegolezzi, con una scrittura scorrevole ma vezzosa ed
elegante.
A
mio avviso, è il mondo dell'arte il reale protagonista, questo ci permette di percepire tutta la passione dell’autore per la bellezza e la
voglia di raccontarla; ecco infatti che Tempini ci presenta, quali amici di
vecchia data, Leonardo, Michelangelo, Botticelli, ma anche Savonarola, Pico
della Mirandola, Machiavelli, Isabella d’Este, i Borgia… In un turbinio di emozioni e meraviglia, ci
troviamo ad ascoltare i sermoni gli oratori, ad osservare gli artisti all’opera:
scalpelli e borbottii, prediche e lezioni, pennellate leggere, sudori di corpi
che battono, invettive, pulpiti, fronti corrugate, sospiri, esaltazione ed
afflizione.
E noi lettori, siamo proprio
lì, accanto: assaggiamo ciò che mangiano, percepiamo il fruscio dei tendaggi,
tocchiamo la leggerezza o morbidezza degli abiti, ammiriamo gioielli e
acconciature, annusiamo gli odori delle sale, sfogliamo testi. Soprattutto, ammiriamo
sculture e dipinti. Viaggiamo attraverso la bellezza.
E sì, Tempini parlerà anche
della sfida tra Leonardo da Vinci e
Michelangelo Buonarroti, ma il romanzo, ricco di colpi di scena, intrighi,
misteri e inchieste, storie d’amore e grovigli politici, non è solo la cronaca
di una sfida, è piuttosto la celebrazione dell’epoca ricca di mirabilia.
E una volta chiuso il libro ci
rimane la voglia di un viaggio a Firenze alla ricerca di ogni riferimento a
monumenti, strade e opere d'arte.
O di un secondo libro di
Tempini.